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A quanto attesta lo Zamagni, la prima società ginnica fanese fu la “Negusanti” che nel 1904 prese il nome di Alma Juventus ed iniziò una attività regolare imitando i “cugini” pesaresi che nel 1898 avevano costituito la Vis. 
Si hanno notizie certe di incontri e concorsi fatti dalla società fin dall’inizio del secondo conflitto mondiale. 
Nel dopoguerra la ginnastica a Fano finisce nell’oblio e per lunghi anni non trova più riscontri. Le uniche piccole cose sono dovute, negli anni sessanta, al prof. Aldo Zengarini che al collegio S. Arcangelo addestra i giovani per saggi sempre aprezzatissimi.
E’ proprio da alcuni suoi alunni che il 10 agosto 1982 riprende vita la ginnastica e l’Alma Juventus che si affilia alla Federazione. 
Il primo Presidente fu Gherardo Tecchi, nominato poi nel 1988 consigliere nazionale e nel 2000 vice-presidente vicario della F.G.I. Grande merito a Tecchi d’aver portato tecnici validi come Cocciaro e Shenderey, che in pochi anni hanno fatto decollare la società ai più alti vertici nazionali. 
Numerosi in questi anni i ginnasti e le ginnaste che vestiranno la maglia azzurra, con i fiori all’occhiello della medaglia di bronzo al cavallo con maniglie, ai Campionati Europei di Ginevra di Matteo Martinelli e la medaglia d’oro ai Campionati Italiani Assoluti al Corpo Libero di Davide Di Pumpo, allenati entrambi dal prof. Giuseppe Cocciaro. 
Nell’anno 2001 Tecchi, nominato Vice-Presidente della F.G.I., lascia la società che viene diretta tecnicamente dal prof. Marco Baioni con la presidenza del sig. Amedeo Tarsi.
Nell’anno 2003 altro cambio ai vertici societari: subentrano alla direzione tecnica il prof. Giuseppe Cocciaro ed alla presidenza la sig.ra Cardinaletti Adriana. Nell’anno 2004, la nuova dirigenza acquista un capannone che adibirà a palestra, facendo costruire 3 buche paracadute ed allestendo l’impianto con attrezzature all’avanguardia. 
E’ storia recente, nel luglio del 2005, la dirigenza decide di allargare ulteriormente l’impianto di circa 300 mq. facendolo arrivare quasi a 1000 mq., costruendo la quarta buca paracadute e raddoppiando, in pratica, tutte le attrezzature.


                       

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